Brano originale per Symphonic Band, in forma di suite, ispirato da quattro quadri metafisici. Composizione di grande suggestione, avvolta da poliedrici colori strumentali e da melodie misteriose.
"La prima volta che incontrai la pittura di G. de Chirico fu da ragazzino a Parigi con mia madre; in particolare, la mostra era dedicata al cosiddetto periodo degli argenti. Quei quadri mi avevano impressionato perché, pur rappresentando fedelmente degli oggetti in argento, quasi come fosse un trompe l'oeil, si avvertiva chiaramente una dimensione diversa da quella puramente figurativa: gli argenti rispecchiavano oggetti disposti sul tavolo tra cui frutta e altro e nel rispecchiarli succedeva qualcosa di magico, misterioso, perché essi sembravano vivi, disposti in una dimensione senza tempo e gli stessi argenti sembravano dialogare tra loro come esseri viventi. Questo grande mistero mi aveva affascinato. A distanza di tanti anni, ho pensato di scrivere una suite di quattro brani dedicata ad alcuni quadri di Giorgio de Chirico; solo il primo "Magic Waltz" mi è stato ispirato da un quadro di Neri Ceccarelli, accreditato pittore di Torino.Il legame tra il mio linguaggio musicale e i quadri metafisici credo risieda principalmente nell'utilizzo di formule melodiche e scale musicali inserite in contesti e geometrie particolari, volte a creare un senso di mistero allusivo ad un'altra dimensione che mi sembrerebbe corretto definire "metafisica".