Suite origianale per pianoforte di Davide Boario in tre parti, ispirata alle fantastiche avventure di san Brandano.
"...Ebbene, il Trittico di san Brandano – permettetemi di definirlo così – è proprio la
proiezione del monachesimo benedettino verso il fantastico e l’immaginario, una
ipotesi aperta sull’inesplorato mondo iperboreo delle grandi acque oscure: fu
comunque il progetto di portare, attraverso isole fantastiche, orche, balene,
capodogli e perfide creature degli abissi, un messaggio culturale di un cristianesimo
colto, sorretto da una fede inalienabile, ma disponibile a farsi incantare da sirene, elfi
e coboldi. Un viaggio che tanti secoli si ripeterà con capitano Achab. Ma l’eroe di
Melville aveva perso quella dimensione di meraviglia, di stupore che certamente
permeava le sensazioni di Brandano e dei suoi monacelli. Incapaci di riconoscere un
calamaro gigante, scambiandola per terraferma, ma disposti a farsi incantare dalle
erme canore delle arpie, in una orgiastica tentazione di sensualità.
Ora, la scrittura di Davide la considero congeniale alle mie aspettative. E’ limpida e
sorgiva, nasconde le sue complessità sotto un velo di cordialità, mostra la cupidigia diun Savinio scrittore di musica “matafisica”, e ha qualche irsuta asperità che fu di un Giannotto Bastianelli. Non a caso musicisti eterodossi, intrisi di umori letterari propri di quel realismo magico che appartenne al Bontempelli tentennante tra romanzo e realtà sonora.
Musica filamentosa, con una vischiosità avvolgente, coinvolgente nel gesto
pianistico, estrosa nella sua imprevedibilità."