ELEGIA AMARCORD
per
Banda Sinfonica
Quando ero ancora un giovane compositore pensai questo brano per un quintetto di ottoni. Rimasto nel cassetto ineseguito, come spesso accade con la musica nuova, recentemente, un gruppo di musicisti, un bravo quintetto di ottoni, ripresero lo spartito per eseguirlo, personalmente felicissimo e allo stesso tempo un pochino imbarazzato, dopo tutto si trattava di una composizione giovanile, andai a sentire il concerto controvoglia, ma, con grande sorpresa, l’esecuzione fu veramente toccante ed ebbe un grande impatto su di me e sul pubblico.
Avendo riscoperto il brano e il suo buon potenziale compositivo, ho pensato di svilupparlo per un progetto più ampio e per una compagine orchestrale sinfonica; così, ho considerato di riprendere in mano la composizione approfondendone ed elaborandone l’idea, ho mantenuto inalterato il materiale compositivo originale affidandolo ancora una volta al quintetto di ottoni, per poi fonderlo nella grande tessitura di un’orchestra sinfonica di fiati. La scommessa, a quanto pare vinta, è stata quella di unire il linguaggio compositivo giovanile alla mia attuale visione artistico/creativa.
Il brano si basa sulla forma elegiaca classica, il sottotitolo “Amarcord”, che istintivamente associo al famoso film di Federico Fellini, è esplicativo del tema che tratto, sono infatti i ricordi personali, la nostalgia del tempo passato che affiora musicalmente, creando una sorta di musica a programma, di momenti vissuti da musicista ed essere umano.
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