Brano originale per Symphonic Band, in forma di suite, ispirato da quattro quadri metafisici. Composizione di grande suggestione, avvolta da poliedrici colori strumentali e da melodie misteriose.
"La prima volta che incontrai la pittura di G. de Chirico fu da ragazzino a Parigi con mia madre; in particolare, la mostra era dedicata al cosiddetto periodo degli argenti. Quei quadri mi avevano impressionato perché, pur rappresentando fedelmente degli oggetti in argento, quasi come fosse un trompe l'oeil, si avvertiva chiaramente una dimensione diversa da quella puramente figurativa: gli argenti rispecchiavano oggetti disposti sul tavolo tra cui frutta e altro e nel rispecchiarli succedeva qualcosa di magico, misterioso, perché essi sembravano vivi, disposti in una dimensione senza tempo e gli stessi argenti sembravano dialogare tra loro come esseri viventi. Questo grande mistero mi aveva affascinato. A distanza di tanti anni, ho pensato di scrivere una suite di quattro brani dedicata ad alcuni quadri di Giorgio de Chirico; solo il primo "Magic Waltz" mi è stato ispirato da un quadro di Neri Ceccarelli, accreditato pittore di Torino.Il legame tra il mio linguaggio musicale e i quadri metafisici credo risieda principalmente nell'utilizzo di formule melodiche e scale musicali inserite in contesti e geometrie particolari, volte a creare un senso di mistero allusivo ad un'altra dimensione che mi sembrerebbe corretto definire "metafisica".
Prima Esecuzione Mondiale: Concattedrale di San Giovanni, La Valletta, Malta 24/02/2023
L'idea di comporre un brano musicale ispirato dal celebre Inno di San Giovanni Battista, da inserire nel concerto nella Concattedrale di Malta dedicata al santo, del 24 febbraio 2023, in occasione del 75°della Malta Band Clubs Association, mi fu suggerita dal Maestro Direttore del concerto: Giampaolo Lazzeri.
Conoscevo il celebre inno, in quanto storicamente da esso prendono il nome le note musicali. Lo riascoltai più volte cercando di carpirne qualche ineffabile segreto che mi desse lo spunto per iniziare l’opera. Poi, mi documentai sulla storia dell’Ordine dei Cavalieri Ospitalieri e della Concattedrale di Malta e vidi come le due cose fossero strettamente connesse e legate alla storia dell’isola; una storia che nasceva nel medioevo, ricca di avventura, misticismo, mistero, che presto mi indirizzarono ad un senso di “investitura” dei Cavalieri dell’Ordine per una nobile causa.
La Concattedrale mi diede la sensazione di racchiudere in una sorta di celebrazione trionfante i più grandi misteri che si vennero a creare lungo il divenire della storia dell’Ordine.
Guida all’ascolto
Dopo una breve introduzione, che per la sua sonorità richiama immediatamente un luogo di culto, il brano inizia con le primissime note dell’Inno di San Giovanni contraddistinte dal testo latino: “Ut quaent laxis” enunciate dal II Corno e subito ripetute dal I Corno; terminata questa breve struttura, l’enunciazione si frammenta in parti che subiscono variazioni armoniche e timbriche e che, come una chiave magica, aprono delle porte verso una dimensione sempre più misteriosa e culminante in un tema disteso di carattere avventuroso, operoso e magico. Terminato il tema, dopo il colpo di Gong, le note dell’Inno ritornano, ma ora sembrano parte indissolubile del percorso musicale che esse stesse hanno generato. Viene quindi enunciato un nuovo elemento che, seppur “parente” dell’Inno con alcune caratteristiche intervallari simili, si presenta nuovo, improvviso, nobile e determinato, come un marchio sonoro, suggerendo lo “stemma musicale” dei Cavalieri…Ora, inizia un tema dal sapore medievale: una danza cerimoniale di nobile “investitura” che alla fine si fonde con lo “stemma musicale”. Si aprono nuovamente misteriose “porte” che ci riconducono al tema precedente, magico ed avventuroso, ora percepito con maggiore interezza, al termine del quale si ha l’impressione che il tempo si contragga e il materiale musicale si fonda in una celebrazione trionfante dello “stemma musicale” conglobato nella Concattedrale, luminoso di vittoria e nobiltà.