Per Sassofono Soprano e Orchestra di Fiati, Canto alla Luna è un brano molto suggestivo che evoca l'atmosfera lunare e cosmica. La scrittura dà molto rilievo al solista in dialogo con l'orchestra.

Fa parte dei "Quadri metafisici" per Orchestra di Fiati" N° 3

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Divertente ed eccitante fantasia ispirata dalle più celebri tiritere, Che belle figlie madama Dorè, O che bel Castello, Fra Martino Campanaro, Nella vecchia fattoria, ecc....

Brano intelligente e affascinante che piacerà sicuramente sia ai grandi che ai piccini, decretando il successo dei vostri concerti.

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Presentazione e guida all’ascolto

Nell’intenzione dell’autore, “Rinascita” è un brano che ci ricorda che l’essere umano può trovare la sua vera realizzazione solo in un rapporto armonico con la natura. La musica è la strada maestra che ci deve guidare verso questo ricongiungimento.

Tutto il brano si sviluppa attorno ad un tema principale molto melodico che nella sua semplicità e nella sua purezza ha gli elementi costitutivi per il successivo sviluppo.

Nell’introduzione, le prime due battute del tema vengono enunciate creando una atmosfera arcaica: sopra un pedale, si presenta il Fagotto e subito dopo il Corno Inglese, poi, come una carezza, si fanno sentire altri strumenti ad “incorniciare” questo momento epifanico.

Successivamente il tema, affidato al Flauto, si presenta nella sua interezza, mentre l’Arpa ed il Contrabbasso in pizzicato fanno l’accompagnamento. L’Arpa tuttavia non si limita ad accompagnare, ma per tutto il brano entrerà spesso in dialogo col tema. Il tema è sereno e disteso, evoca spazi e bellezza e sembrerebbe bastare a se stesso se non fosse che alla sua conclusione tutti gli strumenti, prendendo spunto da alcune sue caratteristiche tematiche, si presentano in uno spirito di struggente libertà fatto di sensazioni di continua rinascita di forme e di colori, per evocare l’aspetto più affascinate della natura nel suo continuo divenire.

Il brano prosegue con la ripresa del tema suonato dal Clarinetto; dopo le prime battute, tutti gli strumenti prendono parte al tema alternandosi nei colori, mentre i Corni e i Sassofoni portano avanti un controcanto che dialoga costantemente col tema principale. Il tema ed il controcanto esprimono un dualismo importante per il significato profondo del brano: essi si completano vicendevolmente come dovrebbe completarsi l’uomo con la natura. Il brano termina con un suono armonico isolato dell’Arpa che ci suggerisce che tutto ha origine da un singolo suono, che ogni cosa ha principio e fine nell’unità.

Il Titolo dell'opera SECI è un acronimo inventato dall'Autore per i musicisti della Banda Giovanile del Piemonte Anbima

SECI significa:

Sonorità

Equilibrio 

Controllo del suono

Intonazione

Diploma di merito alla VII Edizione del Concorso Nazionale di  Composizione di una Marcia per Banda "Massimo Boario"

Brano di carattere descrittivo, elegante, ottimista ed orecchiabile. 

"Il brano si ispira ad un episodio dei due fratellini Clara-Marie e Fritz nel balletto dello
schiaccianoci di Cajkovskij . L’inizio della marcia riproduce il momento in cui, allo scoccare
della mezzanotte, cominciano ad apparire dei topolini nella stanza di Clara-Marie. Il trio
evoca il momento in cui i soldatini di Fritz escono dalle loro scatole per scontrarsi con i
topolini, dando vita ad una battaglia nel “grandioso”. La parte finale evoca il momento
della sconfitta dei topolini, volgendo la battaglia a favore dei soldatini."

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CURRUCULM DELL'AUTORE

Mario Gagliani: è diplomato in Composizione, Direzione d’orchestra, Musica Corale e Direzione di coro e Strumentazione per banda. Ha conseguito, inoltre, il Diploma di Alto Perfezionamento in Direzione d’orchestra, con il Maestro Donato Renzetti, presso la Scuola superiore di musica dell’Accademia di Pescara, con il massimo dei voti.

Come compositore è autore di musica sinfonica, da camera, musica per symphonic band, e i suoi lavori sono eseguiti in Italia e all’estero. Vincitore di concorsi di composizione, alcuni suoi lavori sono stati inseriti come brani d’obbligo nei concorsi.

Parallelamente alla composizione, si dedica alla direzione d’orchestra lavorando con orchestre e orchestre di fiati italiane. Nel 1998, vince il premio “Maurizio Rinaldi” assegnato al miglior allievo della classe di Direzione d’orchestra al Conservatorio di Santa Cecilia in Roma. Grazie a questo premio, debutta in pubblico con la direzione dello Stabat Mater” di A. Dvorak per soli, coro e orchestra, nella Sala Accademica del conservatorio di S. Cecilia in Roma. Successivamente, dirige “El retablo di maese Pedro” di De Falla, La serva padrona” di G.B. Pergolesi, la “Traviata” di G. Verdi ecc…

Nel 2000, vince il concorso per titoli ed esami quale Vice-Direttore della Banda Centrale della Marina Militare, dirigendo in Italia e all’estero (Auckland (Nuova Zelanda), Il Cairo, Alessandria d’Egitto ecc.). E’ stato membro di giuria in concorsi nazionali e internazionali di composizione e composizione per orchestra di fiati e ha tenuto corsi per direttori d’orchestra e di banda.

All’attività di compositore e di direttore d’orchestra, alterna un’intensa attività cameristica, come accompagnatore al pianoforte, vincendo alcuni concorsi (Lauri Volpi di Latina, ecc.).

Svolge, anche, attività di ricerca nei settori dell'analisi e della teoria musicale e nella storia della composizione. Scrive analisi musicali sulla rivista musicale “Il Pegaso”.

Nel novembre del 2018 è stato invitato come rappresentante per l’Italia al “Festival de la Habana -Cuba, dove gli sono stati eseguiti alcuni suoi lavori e dove ha svolto delle conferenze al “Colegio Universitario San Gerònimo.

Nell’aprile 2019 tiene una masterclass all’ “International workshop for student of composition” alla National Academy of music “Pantcho Vladigerov” di Sofia (Bulgaria).

Nel 2002, vince il concorso a cattedre, per titoli ed esami, della classe di Composizione insegnando al Conservatorio di Salerno e di Perugia. Attualmente insegna Composizione al Conservatorio di Latina e al Saint Louis College of Music di Roma.

Marcia da spettacolo per Wind Band
Composizione segnalata al ConcorsoNazionale di Composizione di una Marcia per Banda “Massimo Boario” VII edizione 2020

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Salvatore Iaci, laureato in Tromba con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio di Catania sotto la guida
del M° Carmelo Fede. Si è perfezionato con Cassone, De Martino, Delmotte, Lanzillotti, Nouaille-Degorce,
Salza, Sommerhalder. Ha ricevuto il premio “Ibla Classica International 2017”.
Attualmente studia composizione con il M° Marco Salvaggio, suona come tromba di fila nell’Orchestra del Luglio Musicale Trapanese
 

Brano originale per Symphonic Band, in forma di suite, ispirato da quattro quadri metafisici. Composizione di grande suggestione, avvolta da poliedrici colori strumentali e da melodie misteriose. 

Prima Esecuzione Luglio 2021 Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

Scritto dell'autore Davide Boario:

"La prima volta che incontrai la pittura di G. de Chirico fu da ragazzino a Parigi con mia madre; in particolare,  la mostra era dedicata al cosiddetto periodo degli argenti. Quei quadri mi avevano impressionato perché, pur rappresentando fedelmente degli oggetti in argento, quasi come fosse un trompe l'oeil, si avvertiva chiaramente una dimensione diversa da quella puramente figurativa: gli argenti rispecchiavano oggetti disposti sul tavolo tra cui frutta e altro e nel rispecchiarli succedeva qualcosa di magico, misterioso, perché essi sembravano vivi, disposti in una dimensione senza tempo e gli stessi argenti sembravano dialogare tra loro come esseri viventi. Questo grande mistero mi aveva affascinato. A distanza di tanti anni, ho pensato di scrivere una suite di quattro brani dedicata ad alcuni quadri di Giorgio de Chirico; solo il primo "Magic Waltz" mi è stato ispirato da un  quadro di Neri Ceccarelli, accreditato pittore di Torino.Il legame tra il mio linguaggio musicale e i quadri metafisici credo risieda principalmente nell'utilizzo di formule melodiche e scale musicali inserite in contesti e geometrie particolari, volte a creare un senso di mistero allusivo ad un'altra dimensione che mi sembrerebbe corretto definire "metafisica".

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Su richiesta è possibile ricevere via mail, ad esclusivo uso personale , la partitura completa per valutarne l'acquisto.

La marcia è stata presentata (a fine 2020), al 3° Concorso Nazionale di Composizione per Banda "ANGELO INGLESE", tenutosi a Molfetta (BA), ricevendo la menzione speciale - Categoria A.

Dedicata all' Associazione Bandistica "Paolo Rinaldi" città di Vieste (FG).

Composizione marciabile e/o da concerto, costituita da temi che richiamano la natura garganica, osservata durante una passeggiata tra boschi e sentieri assolati.

E' costituita principalmente da frammenti armonici ricchi di colore e di temi melodici facili da ricordare.

Curriculum Autore

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Foto di copertina: Paola Lucchi

Primo Premio Concorso di Composizione "Angelo Inglese" Città di Molfetta terza edizione

La Marcia Fantasmagorica è una composizione del 2020, nella quale, per la

prima volta, mi sono confrontato con un organico quale è appunto quello della

grande banda sinfonica di tradizione vesselliana.

Nel titolo della composizione si cela il carattere stesso del brano: l’elemento

“fantasmagorico”, che nella sua accezione si riferisce a un rapido susseguirsi

di immagini, suoni, colori, oggetti e azioni che colpiscono vivamente i sensi e

la fantasia, è rappresentato in musica da un continuo susseguirsi e

contrapporsi di episodi dal carattere a volte ironico e grottesco, a volte dai

tratti più perentori e minacciosi, altre volte ancora pervasi di un senso di

inquietante mistero.

Il ritmo marziale, elemento germinatore che percorre l’intera composizione sin

dal suo inizio, gradualmente si trasforma senza mai interrompersi,

trascinando l’ascoltatore attraverso immagini musicali di volta in volta

differenti, ma generate da un comune elemento tematico iniziale.

ELEGIA AMARCORD

per

Banda Sinfonica

Quando ero ancora un giovane compositore pensai questo brano per un quintetto di ottoni. Rimasto nel cassetto ineseguito, come spesso accade con la musica nuova, recentemente, un gruppo di musicisti, un bravo quintetto di ottoni, ripresero lo spartito per eseguirlo, personalmente felicissimo e allo stesso tempo un pochino imbarazzato, dopo tutto si trattava di una composizione giovanile, andai a sentire il concerto controvoglia, ma, con grande sorpresa, l’esecuzione fu veramente toccante ed ebbe un grande impatto su di me e sul pubblico.

Avendo riscoperto il brano e il suo buon potenziale compositivo, ho pensato di svilupparlo per un progetto più ampio e per una compagine orchestrale sinfonica; così, ho considerato di riprendere in mano la composizione approfondendone ed elaborandone l’idea, ho mantenuto inalterato il materiale compositivo originale affidandolo ancora una volta al quintetto di ottoni, per poi fonderlo nella grande tessitura di un’orchestra sinfonica di fiati. La scommessa, a quanto pare vinta, è stata quella di unire il linguaggio compositivo giovanile alla mia attuale visione artistico/creativa.  

Il brano si basa sulla forma elegiaca classica, il sottotitolo “Amarcord”, che istintivamente associo al famoso film di Federico Fellini, è esplicativo del tema che tratto, sono infatti i ricordi personali, la nostalgia del tempo passato che affiora musicalmente, creando una sorta di musica a programma, di momenti vissuti da musicista ed essere umano.

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